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Mattatoio Testaccio


I lavori di costruzione del Mattatoio Testaccio furono condotti secondo il progetto dell'architetto Gioacchino Ersoch; terminarono nel 1889 e già nei primi mesi del 1890 il complesso poteva definirsi operativo.

L'esterno della struttura
L'ingresso è strutturato a tre fornici: quello centrale adibito per i custodi e gli amministrativi, i laterali per l'entrata e l'uscita delle grandi quantità di bestiame.

L'edificio è strutturato in due piani; il lato destro, ospitava l'abitazione del direttore e la sala delle commissioni; quello alla sinistra dell'ingresso rappresentava la sede degli uffici sanitari, ispettorato e controllo.

L’interno della struttura
Ai lati dei due corpi di fabbrica, erano ricavate le stalle per il bestiame, i bagni zootermici a destra e gli stabilimenti per la lavorazione del sangue a sinistra.

L'ampia spazio interno è occupato dalle quattro grandi aree trasversali che rappresentavano il vero e proprio ambiente adibito alla macellazione; sul margine sinistro, vi era il settore per la lavorazione della carne suina; nel lato destro, il macello delle carni tenere.
Il dazio era posizionato all'ingresso posteriore del complesso, davanti il ponte Testaccio.
Il bestiame veniva mercanteggiato, su viale del Campo Boario.

Quando il complesso fu inaugurato, vi erano circa 430.000 abitanti a Roma e circa 3.000.000 quando fu dismesso (1975).

Oggi il mattatoio è luogo di interesse culturale, con mostre e manifestazioni di vario genere

Segnaliamo: Testaccio in bianco e nero (galleria fotografica del Mattatoio)


   

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